La macchina del tempo bisestile

Una volta ogni quattro anni c'è un giorno in più da vivere e sembra quasi un dovere trascorrerlo facendo qualcosa di memorabile e sufficientemente intenso da riuscire a colmare gli anni in cui non esiste sul calendario. 

La mia famiglia ha trovato il suo modo per affrontare con grandissima emozione questa data un pochino speciale: era, infatti, giunto il momento di aprire la nostra macchina del tempo, sigillata il 29 febbraio del 2012. 

Ecco com'è andata e cosa si prova a essere catapultati indietro di 4 anni.

(Post assai emozionato...)

Quattro anni anni fa ci è venuta un'idea, di cui trovate la descrizione qui. 

Abbiamo chiuso in una scatola una giornata, quella del 29 febbraio 2012. 

Era rappresentata da alcune fotografie, una maglietta di Puki che oggi sembra davvero minuscola, un suo "disegno", ovvero un gigantesco foglio follemente colorato, e una lettera-intervista che ci siamo destinati per ricordare tutte le cose che ci piacevano in quel preciso istante: la nostra canzone preferita, il film più bello degli ultimi tempi, il piatto preferito del biondino, poi pure il drammatico errore del parrucchiere di cui ero testimone e quel weekend bello in montagna appena trascorso.

Quando l'abbiamo chiusa, decisi a dimenticarla in un angolo fino all'anno bisestile successivo, ci sembrava che 4 anni fosse un tempo lunghissimo, infinito. 

È volato. Mi sono voltata un attimo e bang! Era già ora di tirare giù la scatola e di ritrovarci faccia a faccia con la nostra famiglia del 2012.

E vi giuro che l'emozione all'apertura era davvero tanta...

Una volta aperta la scatola Puki ha tirato fuori tutto in un istante. 
Chissà cosa si aspettava, forse una magia più evidente. Trenta secondi dopo era già scappato a giocare, lasciando me e Simone in ginocchio davanti a quella scatoletta ad affrontare, con gli occhi un filino lucidi, i ricordi della nostra famiglia più giovane.

"Puki sa dire "mamma", "papà", "nonna", "nonno", "Anna", "Pappa" e "Stitch" e imitare il tacchino

"Simone passa le ore chiuso in bagno a giocare con Tesla Wars sull'Iphone"

"La mia canzone trip in questo periodo è Devil in Disguise di Elvis"

"Il cagnolone è un po' cieco, molto sordo. È un vecchio cagnone bellissimo e pazzo e Simone lo stravizia"

Quante cose ci sono tornate in mente! Come in quella scena di Amelìe, la ricordate? Quando lui apre la scatola delle biglie e si ricorda tutto: sensazioni, profumi, emozioni.

Insomma, che botta!

Ecco, il nostro cagnone non c'è più. Ora c'è una micia a tenerci compagnia. Altre cose sono cambiate: Puki usa il congiuntivo e toh! I bimbi di casa adesso sono due! 

Poi ci sono dettagli che sono sempre gli stessi: io ho ancora la fissa di Pinterest, Simone gioca ancora col telefono in bagno, la taverna è ancora senza tende, oibò!

E tra quattro anni come saremo? Puki avrà quasi dieci anni, LaFra 4 e mezzo!! Io e Simone... vabbè, non ci posso pensare! :)

Abbiamo ricostruito la nostra macchina del tempo: nuove foto, un calzino della Fra, un giochino di Puki, un suo disegno di lui e papà davanti all'albero delle ciliegie, una lunga lettera a noi stessi. 

Ce la dimenticheremo nello stesso angolino fino al, lontanissimo, 2020 e nel frattempo ce la metteremo tutta per continuare a essere come siamo, aldilà delle beghe quotidiane, nonostante le piccole difficoltà, i sogni congelati e un bel po' di sonno arretrato.

Parecchio felici.