febbre da compleanno!

C'è qualcosa di peggio dell'avere per giorni il febbrone a 40 in pieno luglio, ovvero avere il febbrone a 40 in pieno luglio proprio nella settimana del compleanno del piccolo.

Una sorta di congiuntura astrale, o semplicemente di sfiga cosmica, circonda il compleanno di Puki: ogni anno accade qualcosa che rende impossibile realizzare la festa così come me l'ero immaginata. 

Quest'anno però non avevo nemmeno le forze per restare delusa: mi sono ritirata in un angolino con una coperta e una manciata di Tachipirina, ho ridotto senza pietà la lista degli ospiti fino a comprendere solo gli amici più cari e me ne sono stata lì con i brividi a osservare.

Ebbene ho imparato qualcosa.

Innanzitutto che un marito preoccupato e premuroso può essere convinto a sfidare un cocomero per realizzare questo capolavoro!

Che due treenni si incaricheranno con entusiasmo, molto entusiasmo, di apparecchiare al posto tuo, se solo sarai disposta a chiudere un occhio su dove verranno distribuiti piatti e bicchieri...

Che un'amica, una di quelle vere, si alzerà all'alba per preparare torte e dolcini, solo perché vuole bene a te e al tuo bimbo, un po' come se fosse suo (ma questo non l'ho imparato, lo sapevo già!).

Che i tormentoni estivi non si sono estinti con Paola e Chiara: sono vivi, vegeti e se ne stanno comodi a casa mia sotto forma di tamarrissimi braccialetti fluorescenti, uno dei più grandi successi con i piccoli che la storia ricordi!

Infine ho imparato che, anche se un anno è passato, anche se dice di essere grande per poter fare i salti dal muretto, anche se sa usare il monopattino e tagliare il melone col coltello, il mio bimbo resta sempre lo stesso timido cucciolo che, per il terzo anno di fila, scoppia a piangere invece di spegnere le candeline, perché certe emozioni sono semplicemente troppo forti!