Una delle conseguenze per il quasi-treenne del dover (di nuovo) giocare in casa per colpa di questa Primavera autunnale, è un accumulo di energie inutilizzate e di voglia, semplicemente di muoversi.
Questo non è, ovviamente, un problema di Puki: il piccoletto ha mille risorse per sfogarsi: tour della casa in biciclettina, scalata del divano in loop (con arrampicata sul bracciolo, saltello sui cuscini, scalata dello schienale, atterraggio acrobatico e daccapo), nascondino e l'onnipresente "io scappo, tu prendi me!".
Come dicevo il problema non è suo, ma piuttosto nostro, perché oltre a veder disfare casa, dobbiamo, ovviamente, partecipare ai giochi, e quindi correre, saltare, strisciare, zig-zagare: un allenamento dei Marines al confronto ormai ci sembrerebbe una rilassante sessione di meditazione orientale!
Questo, quindi, è un giochino sperimentato con il chiaro intento di far sfogare il piccolo e contemporaneamente provare a tirare il fiato, e mo' vi racconto se ha funzionato.
Il gioco è questo: si lancia il dado, si corre a vedere che cosa è uscito e lo si imita, in tutto e per tutto.
Costruire un dado è decisamente semplice: trovate qui un template da scaricare e stampare per accellerare il lavoro, sennò basta un cartoncino, una forbice e un po' di colla.
Si disegnano sei quadrati con linguette laterali, e si incollano, così.
A questo punto si può personalizzare il dado come si vuole, disegnando su ogni faccia il soggetto preferito.
Per Puki non ci sono stati dubbi: animali!
E visto che stavamo preparando il giochino insieme, il che significa tempo zero da dedicare alla decorazione, i nostri animali sono stati ritagliati da figurine doppie e attaccati, semplice e veloce!
Sul nostro dado abbiamo attaccato un leone, un lupo, un orso, un pinguino, un canguro e un'ape: tutti animali che piacciono molto a Puki, di cui sa imitare versi, camminate (non vi dico vederlo fare il pinguino!), e atteggiamenti.
L'ultimo passo è spiegare al piccoletto come si usa un dado: si tira e si vede cosa esce. Concetto mica così semplice da afferrare per un quasi treenne e i "perché" si sono sprecati, ma quando ha capito lo spirito del gioco ha iniziato a divertirsi sul serio!
Il giochino ha funzionato!
Per Puki intendo, perché il mio sogno di guardarlo giocare sorridendo placidamente mentre me ne stavo a sfogliare Vanity Fair sul divano si è rivelato essere, ovviamente, un' illusione ed è accaduta l'unica cosa che avrei dovuto immaginare...
"Mamma io leone, tu pinguino: tu scappi, io mangio!"
Ecco...
eh, beh..e in definitava non poteva non essere lui il predatore e la mamma la preda.. :)
RispondiEliminaBuon fine settimana!
Hahahaha.. ecco! però bello!
RispondiEliminaHAHAHAHA vi immagino, tutti e tre ad interpretare animali: Puki-leone, mamma-pinguino e papà-lupo!!!!
RispondiEliminawww.giokaconleo.blogspot.it
Una ne pensi e 100 ne fai!
RispondiEliminagarantisco che poi crescono.....
RispondiEliminabella la tua idea
Quante belle idee! Sono una tua nuova follower, non ho bimbi ma nipotini e figli di colleghe! Suggerirò a loro di passare da te!
RispondiEliminaBuona domenica!
ahahahahahaah!!! bestiale!!! :-D se questa primavera non si decide a venire dovrò farlo anche io...
RispondiEliminatu non lo sai, ma con questo dado mi stai salvando una mattinata da incubo!!!!
Eliminaابها
RispondiEliminaابها
ابها
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